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Ambulatorio Veterinario Aleandri a Roma

  Parassiti del gatto

Indipendentemente dalle condizioni fisiche, dallo stile di vita e dall'ambiente in cui vive, ogni gatto può essere colpito dai parassiti, specialmente nella stagione estiva quando il clima mite crea le condizioni più favorevoli alla loro proliferazione. Imparare a riconoscerli è il passo fondamentale per poterli prevenire e combattere.

Esistono due tipi di parassiti del gatto:

- Interni.
Appartengono a questa categoria i cosiddetti "vermi intestinali" del gatto (tenia, giardia, coccidi, vermi tondi, toxoplasma). Questi parassiti si attaccano alle pareti dell'intestino del gatto per succhiarne il sangue e le sostanze nutritive. Il gatto che ne è infestato dimagrisce, è affetto da diversi malesseri gastrointestinali (diarrea persistente, vomito, inappetenza, meteorismo, gonfiore addominale) e diventa molto vulnerabile nei confronti di infezioni e malattie, perché i parassiti sottraggono i nutrienti necessari al suo organismo. Alcuni di questi microrganismi sono visibili ad occhio nudo osservando le feci del gatto (è il caso degli ascaridi, simili nell'aspetto ad uno spaghetto cotto), mentre altri sono talmente piccoli da poter essere rilevati solo con esami mirati.  

- Esterni.
Sono i parassiti che si alimentano succhiando il sangue del gatto o nutrendosi di detriti cutanei. La loro presenza è rivelata da sintomi cutanei (prurito insistente, pelle infiammata, chiazze senza pelo) e comportamentali (forte irrequietezza, andatura anomala, frequenti scuotimenti della testa). Molti di questi microrganismi, inoltre, sono veicolo di gravi infezioni o di parassiti interni: è il caso delle zanzare che trasmettono la filaria, una malattia che colpisce i polmoni e il sistema cardiocircolatorio. Tra i parassiti esterni del gatto più comuni ci sono le pulci, le zecche e i pidocchi; a questi si aggiungono gli acari delle orecchie, responsabili delle otoacariasi. Gli acari si stabiliscono nei padiglioni auricolari dove si nutrono di sangue, cellule morte e detriti, riproducendosi a ritmo vertiginoso. Il gatto che ne è colpito tende a tenere la testa piegata da un lato e si gratta spesso nella zona intorno alle orecchie, provocandosi lesioni da grattamento e infiammazioni; in più, i suoi padiglioni appaiono ricoperti da cerume scuro, abbondante e maleodorante. 

I parassiti del gatto più facili da contrastare sono sicuramente le pulci, le zecche e i pidocchi: l'applicazione regolare di un buon antiparassitario specifico per gatti, infatti, li elimina prevenendo allo stesso tempo le reinfestazioni, perché uccide non solo i parassiti adulti ma anche le larve e le uova. Attenzione! Mai usare sui gatti gli antiparassitari per cani, in quanto possono risultare tossici.

Un discorso a parte riguarda gli acari dell'orecchio, che possono essere debellati solo da trattamenti farmacologici veterinari.
Stesso dicasi a proposito dei parassiti interni del gatto: solo il veterinario, infatti, può diagnosticarli con certezza e applicare ad ogni specie vermifugo più appropriato.

Per questo, qualora sospettassi nel tuo gatto un'infestazione da parassiti interni e/o esterni, rivolgiti immediatamente al tuo veterinario di fiducia. Inoltre, se abiti in una zona con elevata presenza di zanzare, il veterinario ti suggerirà i metodi più efficaci per proteggere il tuo gatto dalla filaria. 

 

Foto di Kmeel Stock da Pixabay