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Anche i cani e i gatti hanno problemi con i denti

 

Sempre più spesso i nostri animali presentano problemi a carico dei denti. Le patologie più comuni sono quelle legate alla formazione del tartaro. Si tratta di un deposito calcificato conseguentead un accumulo di placca dentale. I cani e i gatti ne soffrono molto, soprattutto le razze nane e toy (yorkshire, barboncini , pincher , maltesi ecc..). La migliore prevenzione è l’azione abrasiva meccanica che il cibo compie sulla superficie del dente, ma spesso questo non avviene in maniera corretta. Il risultato è la formazione di una zona di colore scuro (dall’arancione al marrone scuro) che ricopre lo smalto dentale a partire dalla gengiva verso l’apice del dente: il tartaro

 

Le conseguenze sono molteplici :   

1) alitosi (alito cattivo)

2) infiammazione delle gengive, con conseguente retrazione delle stesse

3) parodontite (infiammazione/infezione dei tessuti intorno al dente)

4) ascessi

5) perdita dei denti

6) dolore

 

Da non sottovalutare il fatto che le infezioni del cavo orale possono predisporre a patologie renali, epatiche e , soprattutto cardiache (endocarditi)

Per prevenire il tartaro la cosa migliore è provvedere quotidianamente alla pulizia dei denti con uno spazzolino.

Sono disponibili appositi spazzolini per animali di varie forme. La più pratica prevede un ditale da inserire sull’indice dotato di una spazzola di gomma. Tuttavia questo è utilizzabile solo in cani che non mordono , per altri esistono spazzolini con il manico simili ai nostri

Lo spazzolino si utilizza come nel nostro caso, con movimenti verticali dalla gengiva verso l’apice del dente.

Possiamo ricorrere al solo spazzolino oppure abbinare anche un dentifricio. Non si devono tassativamente utilizzare dentifrici per uso umano. Sono disponibili prodotti appositi , con sapori gradevoli per i nostri amici e , soprattutto, che non richiedono risciacquo

 

Per abituare il cane o il gatto dobbiamo procedere in maniera progressiva e meno traumatica possibile. Vediamo come fare in tre semplici passaggi :

1) Far conoscere al cane il gusto del dentifricio : disporre  sul proprio dito una piccola quantità di dentifricio. Lasciare che il cane lecchi il dentifricio dal dito. Ripetere più volte e cambiare il dentifricio se non è di gradimento del cane

2) Abituare il cane a farsi mettere le mani in bocca : mettere il dentifricio sul dito e passarlo delicatamente nella bocca del cane. Penetrare nella bocca fino a che il cane lo consente. Ripetere più volte.

3) Introdurre lo spazzolino in maniera graduale : Lasciare che inizialmente il cane lecchi un po’ le setole. Poi aprire delicatamente la bocca tenendo una mano intorno e al di sopra del muso. Iniziare a spazzolare delicatamente partendo inizialmente dai canini. In questa fase evitare di spazzolare gli incisivi che sono i più sensibili. Quando il cane tollera lo spazzolamento dei canini iniziare delicatamente con i premolari e molari

Quando però il tartaro è già presente o abbondante la semplice spazzolatura non è più sufficiente e , come nel caso degli umani, dobbiamo procedere alla rimozione del tartaro , la c.d. detartrasi

L’intervento è piuttosto semplice e rapido, ma richiede una anestesia generale. Questo per due motivi , primo perché il cane o il gatto non sarebbero mai disponibili a stare fermi mentre interveniamo con gli appositi strumenti sui denti. Secondariamente perché è indispensabile intubare l’animale, cioè inserire un tubo per l’anestesia nella trachea. Questa pratica oltre ad aumentare la sicurezza dell’anestesia, impedisce che i liquidi prodotti durante la pulizia possano essere inalati. Si tratta di liquidi molto ricchi di batteri (quelli presenti sui denti) che possono determinare gravi broncopolmoniti. 

Il tartaro va rimosso bene,  sia quello più evidente sia quello sotto gengivale. La pulizia va fatta seguire, obbligatoriamente, da una accurata lucidatura del dente. Questa pratica non è estetica , ma serve a rimuovere i microsolchi che si formano sullo smalto per l’azione di pulizia. Se non rimossi questi facilitano la formazione di nuovo tartaro in tempi più brevi rispetto a quelli che osserviamo dopo lucidatura.

 

Dopo la pulizia può o meno essere indispensabile un trattamento antibiotico per bocca e/o uno antisettico locale 

Dopo la detrartisi il tartaro tende comunque a riformarsi, per cui è importante procedere con la quotidiana pulizia con lo spazzolino. Questa permette di ritardare la formazione e distanziare il più possibile i temi tra una detartrasi  l’altra.

Di solito le detartrasi si ripetono con intervalli di circa 1-2 anni, ma in alcuni casi anche 6 mesi. 

 

Presso la nostra struttura è possibile eseguire la detartrasi e lucidatura dei denti