Contenuto principale

Ambulatorio Veterinario Aleandri a Roma

  vaccinazioni cane

Le vaccinazioni del cane sono di due tipi: “core” e “non core”.
Al primo gruppo appartengono cimurro, epatite infettiva, parvovirosi e sono quei vaccini che è consigliabile praticare ad ogni cane indipendentemente da altri fattori. Si tratta di malattie molto gravi con prognosi grave o infausta per le quali non esistono terapie sempre risolutive. Il vaccino, quindi, rappresenta l'unica protezione efficace.

Estremamente contagiose (soprattutto la parvovirosi), tali infezioni possono colpire ogni cane indipendentemente dalla razza, dallo stile di vita e dall'ambiente in cui vive, e provocano atroci sofferenze che possono condurre rapidamente alla morte; possono esserci dei casi di soggetti guariti ma questi spesso residuano danni permanenti più o meno gravi e di difficile gestione. Grazie al vaccino, il cane viene immunizzato in modo efficace e con effetti collaterali minimi.

Al gruppo dei vaccini “non core” appartengono quei vaccini il cui impiego può essere consigliato o meno a seconda dell’area geografica dove vive il cane, del suo stile di vita o di particolari situazioni in cui può venirsi a trovare.  Tra queste ricordiamo il vaccino per la leptospirosi, per la leishmaniosi e quello contro la malattia respiratoria infettiva canina (CIRD) che una volta si chiamava “tosse dei canili”.
Il vaccino per la leptospirosi, pur facendo parte dei “non core” in Italia è un vaccino indispensabile e praticato a tutti i cani (alla stregua di quelli “core”). Si tratta di una malattia grave con esito spesso mortale, per altro contagiosa anche per l’uomo. Viene trasmessa dall’urina dei topi e dei cani. La vaccinazione contro la CIRD viene generalmente consigliata a quei cani che frequentano luoghi molto promiscui, come canili, pensioni, parchi pubblici e i centri di addestramento.
La profilassi contro la leishmania, invece, è raccomandata nella stagione estiva o nelle zone geografiche dove la malattia è endemica (generalmente pianura e collina, ma ci sono focolai anche in aree montagnose) con alta concentrazione di flebotomi (piccole zanzare dette anche pappataci), soprattutto se il cane è solito restare fuori nelle ore serali.

Un discorso a parte va fatto per l’antirabbica, entro i confini del territorio italiano, al momento, non è richiesta obbligatoriamente perché il nostro paese è considerato indenne. Per questo motivo non viene generalmente praticata, ma la situazione potrebbe cambiare qualora insorgessero nuovi focolai. Inoltre, in alcune regioni del nord est, considerate a rischio, è comunque consigliata. L'antirabbica è invece obbligatoria (ed è l’unico vaccino obbligatorio per legge in questo momento) se il cane deve recarsi all’estero. In questo caso va praticata 21 giorni prima della partenza e va riportata sul passaporto europeo per animali d’affezione.

Tutti i vaccini possono essere somministrati al cane a partire dai 50-55 giorni di vita (anche prima nel caso della parvovirosi) e vanno richiamati con tempi e modalità che verranno decisi dal Medico Veterinario in base alle necessità di ogni singolo cane (ed è per questo motivo a volte i piani vaccinali possono differire da cane a cane)

 Affinché qualsiasi vaccino possa essere realmente efficace senza causare effetti indesiderati, però, è importante che esistano due condizioni fondamentali:

- la somministrazione deve essere affidata esclusivamente ad un Medico Veterinario iscritto all'Ordine. Il vaccino è una procedura medica complessa e delicata, che solo il veterinario è in grado di eseguire con i tempi e le modalità corrette, facendosi anche garante del rispetto scrupolose delle procedure di conservazione ed utilizzo del vaccino (per es. assicura il rispetto della catena del freddo, i vaccini vanno conservati a temperature tra i 4 e gli 8 °C pena la perdita di efficacia). In più, solo il veterinario è autorizzato al rilascio del libretto delle vaccinazioni, documento indispensabile per attestare l'avvenuta effettuazione di tutti i vaccini

- per ogni vaccino devono sempre essere rispettate le scadenze dei richiami. Per poter garantire una copertura efficiente e costante, infatti, ogni vaccino deve essere somministrato nuovamente dopo un periodo di tempo che varia a seconda del caso e delle valutazioni del Medico Veterinario